Agristeria – Thebestequity – approfondimento

The Best Equity propone il progetto Agristeria, start-up innovativa per i prodotti agricoli locali.
La raccolta è terminata oggi, sono 158 gli investitori che hanno sottoscritto, con un chip minimo di 250 euro, 496.250 euro ed una percentuale di raccolta del 608,1%.

Un’idea di economia circolare che dovrà imporsi sulla crisi

La missione di Agristeria è la “congiunzione tra la campagna e la città”.
Punta attraverso il marketing ad aiutare le piccole aziende agricole, distribuendo il loro prodotto ad un prezzo equo e i cittadini a mangiare agricolo, quindi sano.
La catena inizierà dalla Toscana partendo dalle province di Pisa, Firenze, Livorno e Lucca.
Agristeria S.r.l. punta all’innovazione nel segmento di mercato – si legge nel business plan – del trasporto merci con droni, attraverso web-app dirette a gestire le vendite in modalità e-commerce.
Il progetto è sicuramente memore di un mercato fortemente in crescita, nello specifico dell’healthy food (cibo salutare).
Nel 2018 c’è stato un incremento di + 6,4 mld di euro spesi in cibo a km0, biologico e cibo locale  e l’Italia ha fatto registrare un record di vendite di frutta e verdura -fonti ISMEA – con di 13,4 milioni anche per il comparto agrituristico.
Tendenza mantenuta fino al crollo per la pandemia da Covid-19. Nel 2020 si registra infatti una perdita complessiva per il settore di circa 970 milioni di euro, pari al 65% del fatturato.

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Come cresce il modello Agristeria

La società è nata alla fine del 2019 con un capitale sottoscritto e versato di 10.000 euro.
Alla fine di febbraio 2020 delibera un aumento di capitale mediante piattaforma online. In più viene prorogato il termine previsto della raccolta tramite equity dal 29 febbraio al 31 maggio 2020.
La finalità di questa operazione è di ottenere risorse finanziarie necessarie per aprire 10 punti vendita di proprietà entro la fine del 2021.
Per lo sviluppo del piano, il fabbisogno finanziario del biennio 2020/2021 previsto –  proiezioni del business plan –  è di circa 910.000 euro.
Esso – dichiarano – verrà coperto dal cash flow generato dai punti vendita, dalla liquidità derivante dall’aumento di capitale, da equity crowdfunding, da indebitamento bancario (che per le start-up innovative è garantito all’80% dallo Stato).
E -come riportato in un inciso nel business plan – da finanziamenti europei come il Bando A della regione Toscana e Strumento PMI in Horizon 2020, solo che non è specificato se si sono già candidati e con quale esito o avranno intenzione di parteciparvi.

Team eclettico, con esperienze tra tradizione ed innovazione

Alessandro Di Fonzo, laurea in agraria, si presenta come “agricoach” ed è amministratore delegato e ideatore del format, e già proprietario della società ”Ti coltivo casa” associata a questo nuovo progetto imprenditoriale.
Gli altri membri del CDA sono Marco Raja, informatico esperto in
Technical director, 15 anni di esperienza in providing consulting nel settore Automation, si legge sul profilo Linkedin.
Livio Usai, laurea in agraria si definisce esperto in “lotta agricola integrata” ma non è citato in Linkedin o altre fonti.
Marco Campisi, ingegnere,anche per lui poche notizie.
Tra gli Advisor ci sono Andrea Magelli Ceo-founder di
You Can Group, esperto di food, di format nella ristorazione e food franchising. Co-Founder di Welldone, Sosushi, Tortellino, Future Food Institute e partner italiano di Laurent-Perrier.
Stefano Siclari area mercati finanziari, oggi membro di Corporate Lending at FlashBank S.p.A, 9 anni in CariChieti
. Gontrano Di Santo, Ceo di Ystudium e avvocato presso la Corte d’Appello di Firenze.

Rischi connessi alla singolarità del percorso imprenditoriale 

In linea con la maggior parte dei progetti della ristorazione e nel campo alimentare, il  raggiungimento dell’obiettivo dipende da fattori variabili e riconducibili a cause naturali, ambientali e sociali non monitorabili.
L’esempio lampante è rappresentato dall’attuale emergenza per la pandemia  COVID-19 che ha paralizzato numerosi settori produttivi e tra essi l’agricoltura e i suoi indotti.
La determinazione del valore aziendale analizzata nel documento Business Plan è frutto di stime non ponderate. In particolare la stima e la valutazione prospettica di Agristeria, con la metodologia applicata dei così detti “multipli”, utilizzando l’Ebitda come parametro di riferimento, risultano poco certe. In più la mancanza di comparazioni con esperienze di mercato simili in altre zone rende l’analisi non efficiente.

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