Cellex – Opstart – approfondimento

Un brevetto per migliorare la produzione cellulare

Si chiama SUSPENCE, (SUSPension ENvironment for CEll culture – marchio europeo registrato EUIPO 18101874) il dispositivo brevettato da Cellex Srl per colture cellulari sospese in ambiente fluido.

Tali colture sono alla base della produzione di presidi medici importanti come insulina, vaccini e farmaci. Il dispositivo, brevetto n. WO2020/095143 A1, produce sospensione, ossigenazione e nutrimento cellulare attraverso il solo ricircolo del fluido di coltura. Così facendo, SUSPENCE ha un’efficienza di produzione cellulare e di produzione del farmaco derivato cellulare da 2 a 10 volte superiore, in funzione del campo di applicazione, rispetto al miglior dispositivo disponibile sul mercato. Il risparmio che SUSPENCE assicura nella produzione di farmaci derivati cellulari sta tra il 21% e il 36%.

Per il suo sviluppo e implementazione, Cellex propone una raccolta di capitali sul portale Opstart.

La campagna di crowdfunding lanciata da Cellex Srl ha come obiettivo minimo la raccolta di 100.000 euro (obiettivo massimo è pari a 500.000 euro) con una valutazione premoney dell’azienda pari a 14.000.000 di euro. La sottoscrizione minima è di 500 euro e la chiusura della campagna è fissata al 30 ottobre. Al momento sono 21.160 gli euro raccolti pari al 21% dell’obiettivo minimo. Le quote di capitale sociale offerte da Cellex sono di categoria «B» e di categoria «C» con diritti patrimoniali e amministrativi previsti dalla legge e regolamentati dallo statuto sociale.

La Società

Cellex Srl è una società privata a responsabilità limitata costituita il 6 giugno del 2018 con sede a Roma (Piazzale Delle Belle Arti n. 2), iscritta al registro delle imprese di Roma (codice fiscale 14820511005, R.E.A. n. RM-1548458) e ha acquisito la denominazione di start-up innovativa il 13 giugno dello stesso anno.
La società ha come oggetto sociale la produzione e la commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico, e più specificatamente svolge attività di progettazione, produzione e commercializzazione di dispositivi per coltura cellulare e ingegneria dei tessuti, medicina rigenerativa e terapie avanzate.

In caso di raggiungimento del target minimo, il 60% della raccolta sarà utilizzata per i reclutamento di personale dedicato alla redazione del fascicolo tecnico, necessaria per la certificazione di prodotto e per il marchio CE. Il personale, inoltre, sarà impegnato ad installare i primi 4 dispositivi presso i primi utilizzatori già individuati, in modo da avere feedback sul funzionamento del dispositivo. Il restante del capitale raccolto sarà utilizzato per materiali di produzione e attrezzature (25%) e spese generali (15%).

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Le quote

Le quote di categoria «B» sono acquistabili con una quota nominale di capitale almeno pari a 20.000 euro. Tali quote prevedono il diritto di voto nell’assemblea generale dei soci ma escluso il diritto di prelazione nei trasferimenti di quote di categoria «A».

Le quote di categoria «C» sono acquistabili con una quota nominale di capitale almeno pari a 500 euro e comunque inferiore a 20.000 euro. Questa categoria di quote esclude il diritto di voto nell’assemblea generale dei soci e il diritto di prelazione nei trasferimenti di quote.

Tramite l’aumento di capitale offerto al pubblico viene collocato da un minimo del 0,709% fino ad un massimo del 4,545% del capitale sociale, in quanto l’aumento di capitale sociale prevede una tranche inscindibile ed una scindibile. La delibera di aumento è del 2 settembre 2020.

Il team

La società è attualmente retta dall’amministratore unico e socio fondatore Giuseppe Falvo D’Urso Labate. Laureato in Ingegneria Nucleare presso il Politecnico di Torino e con un dottorato in ingegneria biomedica ha una decennale esperienza in gestione di progetti integrati, team leading e coordinamento. Dopo cinque anni di esperienza in Ricerca e Sviluppo per conto terzi, ha maturato ulteriori sei anni di esperienza come imprenditore. È stato project leader in progetti multinazionali su larga scala, a capo di un massimo di venti unità di lavoro. È inventore di due brevetti, ha 12 pubblicazioni su riviste peer-reviewed, un capitolo di libro e più di 60 pubblicazioni in congressi internazionali.

Fanno parte del team Giacomo Di Benedetto che vanta un dottorato in Ingegneria Biomedica e esperienza professionale di 20 anni in progetti di ricerca nel campo sensori per il flusso sanguigno, dei sistemi di supporto decisionali e della bioinformatica. In Cellex si occupa di progettazione e sviluppo di prodotto e della linea di produzione; è responsabile della gestione tecnica ed è ingegnere R&S senior.

Katarzyna Kolacz, laureata in Lingua e Letteratura Straniera, ha anni di esperienza lavorativa pregressa nell’industria alimentare ed è in Cellex dal 2018; ha esperienza in relazioni internazionali, questioni finanziarie e normative. In Cellex si occupa di finanza, problematiche normative, rapporto con fornitori e clienti, rapporto con l’Ue.

Pieter Van der Poel, è il responsabile marketing. È stato dirigente generale internazionale nel campo dei dispositivi e dei servizi medici, possiede una fulgida carriera nei ruoli strategici di marketing e vendita in importanti multinazionali. È stato coach della società durante in grant SME Instrument Phase 1 e ha deciso di entrare a far parte della squadra dal settembre 2019. 

I pro e i contro dell’investimento

Cellex mira a conquistare il 5% del mercato globale entro i prossimi 5 anni. I proventi saranno legati soprattutto alla vendita del dispositivo SUSPENCE e della componentistica relativa. Le previsioni sono di vendere 1.800 dispositivi e 1.300.000 parti usa e getta dal quarto anno. Grazie alla vendita di SUSPENCE, i ricavi di Cellex sono stimati in 105.000.000 milioni di euro annui al quinto anno, con un utile netto di oltre 13 milioni di euro annui.

L’obiettivo è un’exit strategy che la porti, al quinto anno di attività, alla cessione dell’impresa tra quattro a venti volte il valore attuale. A titolo di comparazione, esempi recenti possono essere identificati nella società Vivabiocell srl (Italia) acquistata da NantCell per 75 milioni di euro nel 2015 dopo uno sviluppo quinquennale e nella società Applikon Biotechnology B.V. (Svezia) recentemente acquistata da Getinge per 80 milioni di euro dopo uno sviluppo di 6 anni.

Il rischio dell’investimento è connesso innanzitutto alla struttura societaria (startup innovativa) che come tale è particolarmente esposta al rischio imprenditoriale connesso alla capacità della società di realizzare il proprio modello di business. Va sottolineato che la società non si è ancora dotata di un modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D. Lgs. 231/2001.
È possibile, inoltre, elencare una serie di rischi specifici relativi a questo investimento. Ad esempio il rischio di bassa difendibilità del vantaggio competitivo a fronte di uno scenario che vede la presenza di diversi competitor diretti. Oppure il rischio derivante dai costi in termini di sviluppo, mantenimento e scalabilità del business che possono rivelarsi, in sede di attuazione, maggiori di quelli inizialmente previsti e non sostenibili. L’Offerente, inoltre, ha progettato un modello di business ad elevata scalabilità che 
potrebbe creare difficoltà di sottodimensionamento tecnico, infrastrutturale o umano rispetto alla domanda, soprattutto in fase iniziale.

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