I servizi integrati dedicati all’ecosistema vinicolo
Opstart presenta il progetto della PMI innovativa Enolò Round 2, che offre servizi integrati dedicati all’ecosistema vinicolo.
La raccolta di capitali tramite crowdfunding si chiuderà il 18 ottobre 2020. La campagna ha raggiunto ad oggi, un importo di 169.794 euro con un chip minimo di sottoscrizione di 350 euro.
L’obiettivo basic di raccolta (soft cap) è fissato in 100.000 euro ed il massimo (hard cap) in 350.000 euro.
L’offerta è riferita a quote di capitale sociale di categoria “A” a fronte della sottoscrizione entro 70 giorni dalla delibera di aumento del capitale sociale – deliberata il 9/7/2020 – e versamento di una quota nominale di capitale almeno pari ad euro 979,21 con un sovrapprezzo complessivo almeno pari a 20.020,79 euro, consentono diritti patrimoniali, amministrativi e di voto in assemblea.
La tipologia “B” con la sottoscrizione e versamento di una quota nominale di capitale almeno pari a 16,32 euro un sovrapprezzo complessivo almeno pari a 333,68 euro e una quota nominale di capitale inferiore a 979,21 euro con un sovrapprezzo complessivo inferiore a 20.020,79 euro.
Investimento massimo sottoscrivibile da investitori retail e corporate (persone fisiche e giuridiche) non professionali pari a 332.500 euro.
La quota riservata ad investitori professionali è il 5% del capitale raccolto con un minimo di 17.500 euro, in caso di raggiungimento del target 2. Il valore premoney dell’azienda è di 3.400.000 euro e fino al 17/9/2020 era previsto un bonus sconto del 20% sul valore pre money che incideva solo sul sovrapprezzo.
Secondo la normativa sugli incentivi per le start up innovative sono contemplati i benefici fiscali per le persone fisiche, 50% del capitale investito fino ad un massimo annuo di 300.000 euro e per le persone giuridiche e per le persone fisiche che superano la soglia di 300.000 euro, pari al 30% sul capitale investito.
La quota societaria ceduta è fissata tra un minimo di 3,514% ed un massimo di 9,333%. Sono inserite le clausole di recesso e di co-vendita a tutela degli investitori.
La società punta al mercato internazionale forte di un’esperienza decennale
Enolò srl è una società a responsabilità limitata nata nel 2014, opera in Abruzzo e dal 2019 è iscritta nel registro delle start up innovative.
Il capitale sociale versato è di 128.026,52 euro ha una compagine di 38 soci, come risulta dalla visura camerale allegata (ultimo protocollo il 30/07/2020). Specializzata nella commercializzazione dei prodotti enologici e gastronomici oltre che nel circuito dei beni accessori legati al consumo di prodotti alimentari e bevande, ha progettato e sviluppato “Enolò” la prima – dicono nel business plan – platform economy per il B2B del settore del vino.
I capitali raccolti tramite crowdfunding saranno impiegati – spiegano nel progetto – principalmente per sostenere il piano di sviluppo aziendale e marketing e per acquisire nuove cantine e dealer HoReCa. L’obiettivo è anche il mercato internazionale ed acquisire maggiori quote di società nel Regno Unito dove sono già presenti.
Il marketplace B2B di Enolò offre alcune funzionalità peculiari ed esclusive ad esempio le cantine che, come nella GDO possono conquistare un posizionamento privilegiato delle proprie etichette nelle migliori carte dei vini.
Offre un servizio di pianificazione ed attivazione di campagne di vendita. Dichiara inoltre “circa 1.600.000 persone raggiunte a giugno 2020 (risultati organici) sulla pagina Facebook (dove abbiamo verificato che sono 6408 i followers e 6195 likes, ndr)”.
Riferiscono ancora circa 148.300 impression sui siti enolo.it e cartadeivini.wine sempre nel medesimo periodo di giugno 2020”. Si avvale anche di agenti e procacciatori, offerte speciali e policy per una capillare rete di fidelizzazione.
Enolò non compra e non vende vini – dicono nel proprio pitch – ma punta a configurarsi come un provider di servizi originali esclusivi, con soluzioni tecnologiche proprietarie e processi tailored per il settore vinicolo. In Italia si vendono più di 3 miliardi di bottiglie di vino all’anno attraverso i canali tradizionali del dettaglio e della ristorazione, ciò lascia aperta una enorme fetta di mercato, quella dei servizi digitali e di e-commerce, con circa 1,5 miliardi di bottiglie all’anno. Un grande mercato mondiale in crescita che si aggira intorno ai 21 miliardi di euro nel market della logistica del vino in bottiglia nel mondo.
Team di esperti del settore
Stefano Baldi è il fondatore ed amministratore unico, nel prospetto informativo è indicata la sua esperienza imprenditoriale trentennale nello sviluppo di soluzioni e progetti di logistica in grandi gruppi ma non ve ne sono elencati nemmeno uno e non è profilato in LinkedIn.
Gianluca Ciarcelluti, tra i soci proprietari maggiori in visura camerale non è recensito in alcuna fonte aperta. Pietro Celeste è informatico laureato presso l’Università G. D’Annunzio di Chieti è software developer, sistemista presso Spin IT s.r.l.
Giacomo Mela è il consulente enologico della società, laureato in Scienze Agrarie presso l’Università di Milano ha una lunga esperienza come general manager di case vinicole come La Costa Vini e Magistra Vini. Alessio Spadone è sommelier, ha un’esperienza decennale presso il ristorante stellato La Bandiera.
Agnese Pezzi è esperta nel settore Informatica e servizi, precedentemente ha lavorato 12 anni come analista programmatore per la Maggiolo spa.
Rischi legati al settore dell’e-commerce
La società ha già realizzato e testato negli anni scorsi la piattaforma tecnologica e implementato i propri processi. Non si può escludere un rischio di malfunzionamento della piattaforma web in occasione dell’introduzione di nuove funzionalità.
Vi è poi un endemico rischio di forte competitività tipico del mercato dei servizi e delle informazioni, dove la qualità dell’oggetto dello scambio non è valutabile anticipatamente come invece accade nel caso dei beni materiali. Vi è perciò una elevata probabilità di scalabilità dell’infrastruttura tecnologica che può rivelarsi pericolosa nel tempo in vista anche di un eventuale recupero degli utili ipotizzati nel business plan.