La piattaforma Opstart presenta il progetto Fimart-Look Lateral (premoney di 3.300.000 euro) con scadenza tra 22 giorni.
Agli investitori è richiesto un ordine minimo di 100.000 euro fino ad un massimo di 1.155.000 euro.
Ad oggi sono stati raggiunti 39.600 euro per un numero di investitori non specificato.
Dalla scheda del progetto è ben definito il piano di ripartizione dei capitali raccolti:
- 35.000 euro Costruzione Fondo e Strumenti Finanziari;
- 270.000 euro Tecnologia e gli altri strumenti informatici;
- 120.000 euro Marketing e Trasferte;
- 160.000 euro Servizi Professionali;
- 430.000 Salari;
- 185.000 euro per altre spese operative.
Le principali clausole statuarie a tutela degli investitori sono il diritto di recesso e il diritto di co-vendita senza limiti temporali.
Fimart-Look Lateral: Business Idea
Look Lateral nasce dall’incontro del mercato dell’arte con le più innovative tecnologie fintech e risponde “all’esigenza globale di maggiore trasparenza, accessibilità e liquidità per chi vuole investire in opere d’arte“, si legge nei documenti allegati alla proposta.
Look Lateral consente a tutti (dai piccoli investitori, ai family office, ai fondi di investimento) di investire in opere d’arte, grazie alla piattaforma digitale di proprietà in cui le opere vengono taggate, valutate, in alcuni casi «frammentate» e collocate come sottostante di prodotti finanziari.
“Le vendite online sono raddoppiate nel 2017, raggiungendo 9 miliardi di dollari nel 2018-19”, c’è scritto nel prospetto informativo, e molte più transazioni si stanno spostando online anche a causa dell’attuale emergenza Covid-19.
Team Fimart
Fondatore della società è Niccolò Filippo Veneri Savoia, specializzato in diritto bancario, diritto fallimentare e diritto dell’arte nonché relatore nelle principali conferenze in tutto il mondo come esperto in materia Fin-tech e innovazione.
Chief Technology Officer è l’esperto di ingegneria ICT e di architettura blockchain Imamu Baraka Frazier.
Chief Art Officer è il professionista dell’arte e direttore della Loom Gallery di Milano Nicola Mafessoni.
Chief Communication Officer è investitore/consulente leader nelle tecnologie dirompenti di impatto sociale Wendy Diamond.
Chief Financial Officer è l’imprenditore Charles Horne.
L’Head of Operations è John Fiore che ha lavorato sulla creazione di una piattaforma proprietaria a supporto dei programmi di ordini mobili, pagamenti e fidelizzazione per aziende.
L’Investor Relations Manager è Ufuk Ince, Chief Compliance Officer e Portfolio Manager/strategist. All’italiano Tino Cennamo, con oltre trent’anni di esperienza come dirigente aziendale e consulente di gestione per importanti aziende internazionali di tecnologia, media e intrattenimento, il ruolo di Business Advisor and Partner.
Altri due italiani sono coinvolti nel progetto, i finanzieri Francesca Chieti e Antonio Mele, rispettivamente nelle figure di Executive Advisor and Investor Relations e Analytics and Finance Advisor.
Piers Heaton Armstrong, che vanta oltre vent’anni di esperienza nel marketing digitale, è il Business Advisor and Partner della società. Un team di imprenditori, professionisti e consulenti, specializzati nel campo dell’arte, della finanza e del tech, che cooperano per realizzare un’azienda dalle dimensioni globali.
Informazioni aggiuntive
Il brand Look Lateral è nato nel 2007, originariamente fondato ed utilizzato come segno distintivo di una rivista di lifestyle, moda e cultura a cura della giornalista Maria Grazia Savoia.
Dopo la sua scomparsa nel 2009, il figlio Niccolò ha nel 2012 rilevato la casa editrice e ampliato il marchio. Tra i risultati finora raggiunti ricordiamo:
- Sviluppo del Signature Tag per il tagging delle opere;
- Presenza di network consolidato.
Infatti, Look Lateral, secondo quanto esposto nella presentazione, ha contratti o contatti privilegiati con oltre 250 gallerie tra le migliori a livello internazionale e con le maggiori fiere internazionali.
Tra i media partner della società emergono nomi importanti come La Repubblica, Forbes, Deloitte, The New York Times, Artnet.
I rischi
I rischi legati al mondo dell’arte e, nello specifico, a questo investimento possono essere vari.
- Trasparenza perché l’acquisto di opere d’arte richiede un’approfondita conoscenza e informazioni riservate per autenticare qualità, provenienza e valore;
- Skills non in possesso di tutti;
- Illiquidità perché l’arte è difficilmente vendibile nell’arco di un periodo breve;
- Accessibilità, perché la commercializzazione di un’opera ha una soglia d’ingresso media di almeno $ 10.000 con alti costi di transazione fino al 20% del valore.
Inoltre, gran parte dei soldi raccolti con la campagna servirà per gli stipendi (circa 430.000 euro come riportato sopra), e non per gli investimenti.
Scelta che denota carenza di liquidità per la sopravvivenza stessa nel tempo (medio/breve che sia) della struttura. E quindi un rischio chiaro per l’intera organizzazione.