BackToWork presenta Innovacarbon, il progetto della startup innovativa italiana sul depurazione delle acque che tramite le nanotecnologie punta all’economia circolare sostenibile.
Restano 16 giorni al termine della campagna di equity, la quota minima per investire è 500 euro, ad oggi sono stati raccolti 399.567 euro da parte di 101 sottoscrittori. L’obiettivo minimo da raggiungere è 90.000 euro, il massimo è 600.000 euro. Il valore premoney di Innovacarbon srl è 6.000.000 euro, l’equity distribuita è pari al 6,24%.
È obbligatoria la sottoscrizione di una quota minima del 5% dell’aumento di capitale da parte di un investitore professionale.
Un innovativo “filtro adsorbente”
Innovacarbon ha deciso di produrre un innovativo “filtro adsorbente” per la depurazione dell’acqua, garantendo un’elevata qualità delle materie prime e riuscendo, così, a differenziare il prodotto.
Su scala globale, si stima che l’80% delle acque di scarico viene reimmesso nell’ambiente senza alcuna depurazione.
L’acqua è a tutt’oggi da considerarsi una risorsa limitata, poiché il consumo è più veloce della fase di recupero e la quantità d’acqua inquinata tende a prevalere su quella primaria. L’area di business dei componenti e apparecchiature per il trattamento delle acque reflue presenta, pertanto, elevate potenzialità. Nel 2017, secondo “Source Market Insight” il mercato delle tecnologie di trattamento delle acque reflue occupava circa il 48.5% del mercato globale del trattamento di acqua.
Il mercato mondiale dei nanotubi
Il mercato globale dei nanotubi di carbonio è stimato in crescita da 4,55 miliardi di USD nel 2018 a 9,84 miliardi di USD entro il 2023. Il core business di Innovacarbon S.r.l – si legge nei documenti allegati – è il fabbisogno in materie prime, nanotubi e filtri adsorbenti, destinati al mercato privato ed aziendale. La start up è depositaria di due brevetti registrati dal Ceo Danilo Vuono e che saranno concessi in licenza d’uso esclusivo alla stessa, per 20 anni tramite scrittura privata, regolata da una royalty del 2% sul fatturato totale annuale.
Startup dell’Università della Calabria
Alla data di pubblicazione dell’offerta il capitale sociale di Innovacarbon S.r.l., startup dell’Università della Calabria, è pari a 10.000 euro interamente versati.
La compagine sociale è formata da quattro soci. Lo statuto è stato modificato al fine di procedere ad aumenti di capitale con l’introduzione e l’obbligo di comunicazione dei patti parasociali.
Quote di tipo “A”- con importo da versare pari a un minimo di euro 20.000 euro – e “B” il cui importo da versare dovrà essere compreso tra un minimo di 500 euro e un massimo di euro 19.999,99 euro. Previste anche clausole di “Drag & Tag Along” (trascinamento delle quote in caso di perdita). Non è presente l’organo di controllo, né il revisore dei conti.
Un team che si basa su un solo uomo
Danilo Vuono, CEO – fondatore di Innovacarbon S.r.l è ingegnere ricercatore presso l’Università degli studi della Calabria. Grazie al filtro brevettato si è aggiudicato, per due volte, il premio Cleantech Energy nell’ambito del Premio Nazionale dell’Innovazione (PNI) promosso da PNICube, l’associazione che riunisce gli incubatori e le business plan competition accademiche italiane.
Con una vasta esperienza nel settore delle nanotecnologie e loro applicazioni in campo ambientale, riveste un ruolo chiave nell’ambito della ricerca e sviluppo ma anche nella struttura organizzativa e produttiva della Società.
Qualora dovesse interrompere la propria collaborazione con Innovacarbon S.r.l., la sua assenza si presuma possa mettere a rischio l’intero progetto societario.
Roberto Basiliano, laureato in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, è responsabile dell’area Logistica e Risorse Umane è alla sua prima esperienza manageriale.
Laura Lamonica laurea in ingegneria Edile-Architettura è responsabile dell’area comunicativa non ha altre esperienze certificate in ambito di media.
Diana Calderazzo, responsabile dell’area Amministrativa e Commerciale, è alla prima occupazione dopo la laurea.
I profili di rischio nel settore nanotech
Non si può escludere che il mercato mondiale della depurazione delle acque non sia responsivo alla tecnologia proposta da Innovacarbon ma è ugualmente realistico, che nel settore delle “nanotech” ci sia forte competizione di processo. Il fatturato potrebbe essere inferiore a quello stimato e compromettere il piano industriale medesimo.
È anche molto probabile l’ingresso di altri operatori che possano replicare le idee innovative dell’offerente.
Le stime del business plan – che nell’anno 2021 proiettano un fatturato di quasi 290 mila euro – sono frutto solo di proiezioni interne della società. Le quote offerte in sottoscrizione si riferiscono alla minoranza del capitale sociale di una società che non ha ancora consolidato la propria attività commerciale. Rientrano perciò tra gli investimenti di tipo altamente illiquido e rischioso.