Lifedata – BackToWork – approfondimento

BackToWork presenta Lifedata.AI, la piattaforma di intelligenza artificiale “no code” per accelerare la produttività dello smart working nel post Covid, senza bisogno di programmatori.
Il chip minimo per partecipare è di 500 euro. Ad oggi sono state raccolte 108 sottoscrizioni per un ammontare di 240.816 euro. L’obiettivo minimo è di 50.000 euro e il massimo è di 500.000 euro, per una equity distribuita pari al 3,63%.
La valutazione premoney della società è di 6.344.611 euro
, per i soci che investono entro il 31/10/2020 è di 5.214.750 euro.

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Le quote

L’aumento di capitale sociale è stato deliberato in assemblea il 1 ottobre 2020. È fissato in 1.000.000 euro, in una prima tranche in via inscindibile per complessivi 50.000 euro, mediante emissione di quote A a fronte del versamento di una quota nominale di capitale almeno pari o superiore a 25.000 euro, (acquisendo diritti patrimoniali, amministrativi e di voto in assemblea dei soci).
E quote di B versando una quota nominale di capitale e relativo sovrapprezzo inferiore a 25.000 euro ma comunque superiore a 500 euro, ticket minimo sottoscrivibile.
Anche per le quote B ci sono gli stessi diritti tranne quello del voto.
La seconda tranche di aumento di capitale è fissata in via scindibile per complessivi 950.000 euro, ma è subordinata all’integrale sottoscrizione della prima tranche, da sottoscriversi entro il 31 dicembre 2021.
Per entrambe la tipologia di quote è contemplato il diritto di co-vendita e di trascinamento in caso di cessione. E’ obbligatoria la sottoscrizione del 5% dell’aumento di capitale da parte di un investitore professionale (al momento di pubblicazione della campagna di raccolta sul portale non era stata ancora sottoscritta la quota riservata).
E’ presente un investitore istituzionale, sono contemplati i benefici fiscali previsti dalla normativa (per persone fisiche e giuridiche) come per le start up innovative.

La società che vuole “scalare” lo smart working in Italia 

Lifedata srl è una start up nata a Bologna nel 2019, iscritta come start up innovativa nel registro delle imprese di Milano, Monza, Brianza e Lodi.
Ha un capitale sociale deliberato per 14.417,74 euro, sottoscritto e versato per 10.864,06 euro, con una compagine di 166 soci – come da visura camerale aggiornata al 06/10/2020. Il progetto “LifedataAI SA”è affidato all’omonima società (come dal verbale di assemblea del 1 ottobre 2020 dinanzi al notaio Stefania Anzelini di Milano) costituita in Svizzera, con sede in Lugano, ed iscritta nel registro del commercio del cantone Ticino.
Il titolare di Lifedata.AI srl e delle quote di maggioranza nominali (9.900 euro) è Omar Fogliadini, consigliere e legale rappresentante.

L’azienda è stata supportata dal Mise attraverso Invitalia, con un finanziamento agevolato di 799.000 euro del 2019 ed attivato ad aprile 2020, utilizzato per il fabbisogno finanziario 2021- dichiarano nel business plan. Lifedata srl è assegnataria di 50.000 euro per il bando Archè della Regione Lombardia per il consolidamento delle start-up lombarde approvato in data 04/03/2020 e mai utilizzato ad oggi.
LifedataAI è una piattaforma di Intelligenza Artificiale No-Code che trasforma i processi in Omnichannel Customer Experience, e non necessita di programmazione, né di utilizzo di altri sistemi.
La tecnologia è Plug & Play e funziona con i software che già usati in house. E’ in grado di strutturare dati esterni ed interni, specie small data.
Ecco perché uno dei loro maggiori clienti, azienda leader mondiale nel settore farmaceutico come Johnson & Johnson – dichiarano nel business plan – ne ha fatto un utile strumento per i propri informatori scientifici per semplificare l’enorme mole di informazioni e di procedure burocratiche e compliance a cui devono ricorrere quotidianamente.
Lifedata.AI – dichiarano – in poco meno di due anni si è posizionata nel mercato delle applicazioni AI business Low-Code ed il Knowledge Management, dalla digitalizzazione/automazione dei processi ripetitivi all’e-commerce con integrazione dei punti vendita fisici.
Il mercato del Low Code ha proiezioni di crescita triple rispetto al mercato dei Big Data e Business Analytics, con un CAGR 2019-2026 del + 44,3%. Secondo gli analisti, solo il 2% delle aziende italiane ritiene di essere in grado di generare valore dai dati (Fonte: Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano).
Il Knowledge Management compete raddoppiando utilizzi e applicazioni rispetto al mercato dei Big Data e Business Analytics. Il bilancio dei primi 9 mesi di attività – 366.606 euro di ricavi, Ebitda di 157.810 euro – di Lifedata.AI – sottolineano nel pitch – sarebbe equivalente ad un fatturato 3 volte superiore a quello di una start-up media italiana con una marginalità (Ebitda) del 43%. Tra i clienti leader group come: Anssen-Gruppo Johnson & Johnson, Banca Mediolanum, Ceetrus (leader dei centri commerciali), Ventis (ecommerce con maggiore crescita), Eolo. 

Team specializzato e giovane

Beatrice Alquati è amministratore unico di Lifedata srl. Imprenditrice, laureata in legge presso l’università di Parma, operations manager per circa 5 anni presso “LaCLINIQUE” il cui CEO e founder è Omar Fogliandini. Dopo, tre anni presso Suisse Life Science S.A. in Lugano, dal 2018 in Lifedata.AI.
Omar Fogliadini vanta esperienze di successo in start-up internazionali da oltre 20 anni. Esperto e opinion leader nell’applicazione di tecnologie data-driven, come l’intelligenza artificiale, laureato in Business and Management presso l’Università di Brescia, CEO in numerose start up innovative.
Sara Caminati, laurea presso Università di Roma Tor Vergata è social media manager presso FIT Strategy è un’imprenditrice digitale. Da 13 anni lavora presso
Webinchiaro:si occupa di formazione e consulenza in ambito web marketing.
Zunder Lekshmanan è l’ex Cto di un colosso internazionale nel settore Ict/Telco, con esperienza specifica nell’intelligenza artificiale e nel linguaggio naturale. Laureato presso l’Università centrale di Pondicherry University, India. Master presso the Indian Institute of Management Kozhikode (Imjk). Tra i consulenti vi è Nicoletta Boldrini, giornalista, autrice e speaker, laureata in legge presso l’Università di Brescia, MIP presso il Politecnico di Milano è direttore e fondatrice di Tech4Future.info, un progetto editoriale sulle tecnologie e l’impatto delle Human-Tech.

Rischi connessi alla struttura societaria e alla vasta competitività del settore di mercato

Il settore in cui opera Lifedata Srl è caratterizzato da continui cambiamenti determinati dalla diffusione di nuove tendenze e dal superamento di model-business spesso legati alle figure professionali coinvolte. Di conseguenza, il venir meno dell’apporto professionale del team leader (Fogliadini, Caminati o Lekshmanan) o l’incapacità di attrarre, formare o trattenere ulteriore personale qualificato, potrebbe determinare una riduzione della capacità competitiva della Società, condizionandone gli obiettivi di crescita previsti.
Inoltre le start up fortemente incentivate da programmi ministeriali se da un lato hanno l’appoggio di un finanziamento iniziale, dall’altro per la loro giovane età potrebbero terminare la liquidità e/o aver bisogno di ulteriori apporti di capitale per proseguire l’attività.

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