Lifegate: Global warming e biodiversità
Mamacrowd presenta Lifegate, progetto di una Pmi italiana che opera come “public company” per lo sviluppo sostenibile. Ad oggi ci sono 319 gli investimenti per 414.650 euro, ma quelli già pagati sono 217 per una raccolta di 373.480 euro.
Il chip minimo per partecipare è di 200 euro, pari alla sottoscrizione di acquisto di 200 azioni, dal valore di 1 euro ciascuna.
La valutazione premoney è 15.486.062 euro. L’obiettivo minimo di raccolta è di 196.250 euro e il massimo è fissato in 1.000.000 euro.
L’aumento di capitale è stato deliberato in due assemblee societarie, a febbraio e ottobre 2020, da una base di 6.656.260 euro ad un obiettivo di 7.817.260 euro con emissione di 2.700.000 euro in azioni – quote “B” e di categoria “Crowd”.
Le quote
Le quote B partono da una sottoscrizione di almeno 10.000 azioni regolarmente emesse e tutelate nei mercati, ossia un investimento complessivo pari o superiore a 10.000 euro. Sono azioni ordinarie e conferiscono diritto agli utili e di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie. Sono liberamente trasferibili e contemplano il diritto di co-vendita. Le quote “Crowd o C” si attivano in caso di sottoscrizione di meno di 10.000 azioni, ovvero per un investimento complessivo (per capitale e sovrapprezzo) inferiore a euro 10.000 euro.
Le azioni C conferiscono uguale diritti agli utili ma sono prive del diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie. Lo statuto sociale non prevede clausole di lock up per gli investitori né patti di riacquisto o altre clausole di salvaguardia (put option) a favore degli stessi. L’importo della sottoscrizione ha una parte “inscindibile”- di 200.000 euro (per nominali 86.000 euro e proporzionale sovrapprezzo di 114.000 euro) – e “scindibile” per l’eventuale eccedenza (ove mai la raccolta complessiva resti al di sotto della soglia di inscindibilità l’aumento di capitale non potrà considerarsi perfezionato) e, solo dopo avere raggiunto l’obiettivo minimo di raccolta, lo stesso aumento di capitale diventa “scindibile”.
E’ obbligatoria la sottoscrizione del 5% del capitale offerto da parte di un investitore qualificato. Alla campagna equity di Lifegate s.p.a. non si applicano le agevolazioni fiscali previste (DL 179/2012) per l’investimento in startup o PMI innovative. Il criterio di preferenza utilizzato nell’assegnazione degli strumenti finanziari agli investitori diversi dagli investitori qualificati, in caso di concorrenza di più ordini di investimento di più sottoscrittori, sarà quello dell’ordine cronologico.
In caso di integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale e, dunque, di aumento sino a nominali euro 7.817.260, la percentuale di azioni emesse in attuazione dell’aumento di capitale rispetto a quello sociale finale (“fully diluted”) di Lifegate s.p.a. sarà del 14.8% dello stesso.
La società, dalla green ecomomy alimentare alla “public company”
LifeGate S.p.A. – società benefit è una Pmi creata nel 2000 con sede a Como dalla famiglia Roveda, in seguito all’esperienza e alla exit maturata con “Fattoria Scaldasole” spa.
Il capitale sociale deliberato è di 7.817.260 euro, sottoscritto e versato per 6.656.260 euro. Quello dichiarato nel documento depositato con annesso elenco dei soci, 88 tra proprietari di quote e di azioni è di 6.639.919 euro (come riportato in visura camerale aggiornata al 26.06.2020).
ifegate s.p.a può qualificarsi tra le Pmi italiane pioniere di un target di economia green, il valore della produzione nel 2019 è stato di 1.731.216 euro mentre per il 2018 è stato di 1.155.455 euro.
’attività sociale viene condotta direttamente da Lifegate s.p.a. società “holding” che svolge un’azione strategica di direzione e coordinamento sulle proprie partecipate, e da alcune società controllate al 100% di cui: Lifegate Consulting & Media s.p.a. attiva nel settore della pubblicità su canali media proprietari e nella consulenza strategica, Lifegate Energy srl, che a sua volta controlla al 50% Lifegate Energy People srl che si occupa di vendita al pubblico di energia da fonti sostenibili e ancora Lifegate Products srl, ora in liquidazione, già attiva nel settore delle luci a Led. L’attività registrata della Pmi si è però specializzata nell’ideazione e sviluppo di prodotti pubblicitari nel settore delle economie verdi nel trend di una “società benefit”.
LifeGate Radio e Impatto Zero®
Nati come media company focalizzata sui temi di sostenibilità, con il canale radiofonico di proprietà LifeGate Radio e una costante attività di network editoriale, vantano oggi – dichiarano nel pitch – una community di oltre 5 milioni di LifeGaters che partecipa abitualmente ad un sistema di comunicazione crossmediale: sito, radio, social media e mobile app. In questi anni LifeGate ha supportato oltre 5mila aziende con attività di consulenza, integrando la sostenibilità nei loro processi. Ha lavorato – sottolineano nel pitch – su grandi temi attraverso progetti concreti contro la crisi climatica, il global warming, la biodiversità.
Con il progetto Impatto Zero®,(marchio registrato) primo progetto al mondo a concretizzare gli intenti del Protocollo di Kyoto, sono state compensate le emissioni di CO₂ di 400 milioni di prodotti attraverso la riforestazione di 70 milioni di metri quadrati di aree boschive. Con LifeGate Energy, energia pulita 100% rinnovabile, italiana sono stati forniti 900 GWh a privati e aziende. In occasione dei vent’anni, di attività hanno deciso di avviare tramite crowdfunding – tra i primi in Italia – un percorso di trasformazione dell’azienda in“public company”, offrendo a chiunque creda nei temi di sostenibilità la possibilità di diventare socio, anche attraverso un piccolo contributo.
Negli ultimi anni sono stati lanciati anche altri progetti: 2015 Bee my Future che ha consentito di proteggere 5 milioni di api. Nel 2016, “Investimenti sostenibili”, il primo fondo a Impatto quotato in Borsa Italiana. Nel 2018 LifeGate PlasticLess®, con l’installazione di oltre 60 Seabin in Europa, dispositivi che hanno consentito in soli due anni di raccogliere oltre 25 mila kg di rifiuti plastici.
Team di esperti di finanza e manager visionari
Marco Roveda è il fondatore delle Fattorie Scaldasole, è annoverato sulle maggiori fonti aperte essere tra i pionieri delle imprese made in Italy. Visionario imprenditore fonda nel 1986 la prima linea alimentare totalmente biologica e biosostenibile, guiderà il gruppo come ceo fino al 1998. Da 20 anni è fondatore del Gruppo Lifegate spa. Enea Roveda, tra i fondatori di Lifegate spa, inizia all’eta di 19 anni, in LifeGate Radio come direttore artistico. A maggio del 2004, assume la carica di amministratore delegato della società fino alla fine del 2009. Nel 2010 entra nel Cda della capogruppo LifeGate spa e oggi è membro del Cda di tutte le società del gruppo. Dal 2014 è Ceo del gruppo LifeGate. Le numerose competenze come direttore marketing e comunicazione sono confermate sul piano empirico ma anche per lui non sono stati riscontrati, nelle fonti aperte visionate, titoli di studio. Simone Carlo Vittorio Molteni è laureato in Ingegneria civile al Politecnico di Milano ha un master in economia e management energetico all’Ecole polytechnique fédérale de Lausanne, da 18 anni direttore delle società del gruppo Lifegate spa è stato nel 2015 per due anni direttore editoriale dei contenuti digitali di Expò 15 Milano.
Rischi legati alla concorrenza e allo scenario determinato dalla pandemia da Covid-19
I dati economico finanziari previsionali rappresentati nel business plan e nei documenti allegati sono riferiti all’insieme delle società, indicate come “Gruppo Lifegate”, vi è quindi un rischio di stima dei tassi di crescita del progetto esposto. La forte concorrenza di società dotate di maggiori risorse finanziarie, esistono infatti altre realtà specie in ambito internazionale, che stanno sviluppano offerte simili a quella di Lifegate spa, quindi esautorando alcuni canali e sbocchi del mercato. Inoltre le concorrenti, facendo leva sulla loro superiorità finanziaria e sulle maggiori sovrastrutture di comunicazione, potrebbero occupare il mercato dove ora opera Lifegate spa. In ultimo vi è il contesto socio-economico attuale, in piena “seconda ondata” Covid19, che caratterizza lo scenario generale che sta determinando profondi cambiamenti nel contesto normativo, economico e dei consumi in special modo. L’instabilità generata dalla pandemia potrebbe incidere sulla prospettiva di crescita del progetto proposto.