Oliviamo – CrowdFundMe – approfondimento

OlivOne Società Agricola è iscritta al Registro delle Imprese di Viterbo (sede in via Tarquinia a Canino) con un capitale di 10.000 euro interamente versati.
È una start-up innovativa,con tutti i vantaggi fiscali che derivano da tale denominazione:

  • Detrazione fiscale pari al 50% dell’investimento per le persone fisiche
  • Deduzione fiscale pari al 30% dell’investimento per le società purché l’investitore non trasferisca le quote a terzi prima di tre anni).

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La start-up ha come core business la produzione, la trasformazione, il commercio e la sperimentazione di produzione olivicola su terreni propri, di soci ed eventualmente di enti pubblici utilizzando tecnologie innovative. Per questo, la società ha deciso di raccogliere capitali per sviluppare  OliviAMO.
Il piano si basa sulla coltivazione superintensiva dell’ulivo, attraverso impianti liberamente ispirati alle tecniche vitivinicole.
Le piante sono disposte in filari resi precisi attraverso particolari forme geometriche di potatura che, creando siepi produttive, facilitano la gestione (irrigazione, passaggi fitosanitari, ecc.) e la raccolta.
Grandi macchine scavallatrici sovrastano i filari raccogliendo velocemente e delicatamente il frutto. In due ore un ettaro è completamente raccolto e il frutto pronto per il frantoio. Le caratteristiche della coltura permettono di avere impianti parzialmente produttivi già dal terzo anno, in alcuni casi anche in due. 

Le quote

L’aumento di capitale è stato autorizzato lo scorso 14 luglio per un totale di 2.000.000 di euro. L’attuale offerta di sottoscrizione è pari a un 1.000.000 di euro (pari al 33,33% del capitale sociale da sottoscriversi entro il 31.12.2020). Ad oggi sono stati raccolti 158.830 euro pari al 159% dell’obiettivo minimo che era 100.000 euro. Con un chip minimo di 500 euro le quote a disposizione sono di quattro tipi:

  • Quote di categoria B: destinate a soci investitori professionali e/o istituzionali, sono prive di diritto di voto e diritti amministrativi ed attribuiscono i seguenti diritti patrimoniali. Danno diritto a concorrere alla distribuzione di una quota di utile calcolata moltiplicando il 58% dell’utile distribuibile per il rapporto tra il valore nominale del capitale sociale posseduto dal socio e il valore totale nominale delle quote di categoria B, C, D ed E.
  • Quote di categoria C: prive di diritto di voto e diritti amministrativi ed attribuiscono i seguenti diritti patrimoniali. Danno diritto a concorrere alla distribuzione di una quota di utile calcolata moltiplicando il 58% dell’utile distribuibile per il rapporto tra il valore nominale del capitale sociale posseduto dal socio e il valore totale nominale delle quote di categoria B, C, D ed E.
  • Quote di categoria D: prive di diritto di voto e diritti amministrativi ed attribuiscono i seguenti diritti patrimoniali. Danno diritto a concorrere alla distribuzione di una quota di utile calcolata moltiplicando il 56% dell’utile distribuibile per il rapporto tra il valore nominale del capitale sociale posseduto dal socio e il valore totale nominale delle quote di categoria B, C, D ed E.
  • Quote di categoria E: prive di diritto di voto e diritti amministrativi ed attribuiscono i seguenti diritti patrimoniali. Ddanno diritto a concorrere alla distribuzione di una quota di utile calcolata moltiplicando il 54% dell’utile distribuibile per il rapporto tra il valore nominale del capitale sociale posseduto dal socio e il valore totale nominale delle quote di categoria B, C, D ed E.

Tutte le quote  consentono l’esercizio del diritto di co-vendita (tag-along) previsto dallo Statuto. Consentono l’esercizio del diritto di recesso nei casi previsti dalla legge e dallo Statuto e sono soggette all’obbligo di co-vendita (drag-along) previsto dallo Statuto.

Il team

Il team è composto da 4 persone che coprono tutti gli aspetti gestionali del progetto. Sono presenti competenze tecniche sia dal punto di vista agricolo che digitale proprio per realizzare la vera agricoltura 4.0.

Il CDA è presieduto da Filippo Maria Saccucci, già amministratore ed executive manager per l’azienda Coco De Mer Srl dal 1999 al 2001 (ristorazione), dove ha svolto amministrazione contabile ed esecutiva, gestione acquisti e selezione e coordinamento del personale.
Titolare e manager della produzione della ditta Monteverde Records (etichetta discografica) dal 2003 ad oggi. Manager presso Saccucci’s Masterclass Srl (Saloni di bellezza ed hair SPA) dal 2002 ad oggi, responsabile di monitoraggio della produzione controlling e reportistica.

Pietro Brundu, diplomato nel 1986, coaudivante nell’azienda agricola di famiglia fino al 1991, poi imprenditore agricolo con il fratello maggiore, per l’allevamento e la produzione di latte e carni e la coltivazione (oliveti, vigneti, cereali, foraggi, mais) ed alcune culture specializzate come asparago verde, orientando l’attività a nuove tecnologie e alle fonti energetiche rinnovabili. Imprenditore in diversi settori commerciali. È il proprietario dei 100 ettari di terreno messi a disposizione per i primi campi.

Johnny Lodo, responsabile marketing e comunicazione, iscritto al corso di Laurea in Scienze dell’Economia e della gestione aziendale del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara. Imprenditore del Ristorante “Altroposto” ed esperienza pluriennale in ambito marketing come freelancer con competenze in funnel marketing, advertising, business strategy e Facebook Ads.

Carlo Alfano, consigliere di amministrazione. Laurea magistrale in Ingegnere Gestionale presso l’Università di Roma TorVergata nel 2011. Esperienza pluriennale in società primaria nella consulenza IT con focus su aspetti gestionali e organizzativi e tematiche/tecnologie innovative quali Intelligenza Artificiale, Blockchain, Robotic Process Automation, User Experience, Design thinking.

I pro e i contro dell’investimento

L’approccio proposto per l’investimento prevede di utilizzare il capitale disponibile dalla raccolta per l’investimento nei campi di coltivazione. Le spese sostenute per costituzione, lancio della campagna e sviluppo della piattaforma non saranno detratte dalla raccolta ma recuperati negli anni successivi. Inoltre verrà messa a disposizione di tutti soci una piattaforma che permetterà di monitorare da remoto i campi di coltivazione e l’andamento del proprio investimento.

Il mercato di riferimento è sicuramente in crescita (il tasso CAGR è stimato nell’ordine del 6,3% tra il 2017 e il 2025 fonte Hexa Research). Inoltre le tecniche di OliviAMO permettono un concreto abbattimento di costi con conseguente aumento di produttività. La società  prevede di distribuire dividendi (con valori stimati oltre il 20%) appena lo status di startup innovativa lo renderà possibile (2025, anche se c’è tra gli obiettivi la possibilità di trasformarsi in PMI innovativa nel giro di 3-4 anni in modo da anticipare gli utili). 

Il rischio dell’investimento è connesso alla struttura societaria (startup innovativa).
È  particolarmente esposta al rischio imprenditoriale connesso alla capacità della società di realizzare il proprio modello di business.
Inoltre, essendo la società neocostituita, il raggiungimento degli obiettivi illustrati nel Business Plan sono  stime e ponderazioni non basate su dati storici. Per quanto prudenziali, non danno  certezza in merito alla loro effettiva futura realizzazione.

Non va poi dimenticato il rischio agricoloÈ possibile la riduzione della produzione per forza maggiore (malattie delle piante) e calamità naturali (eventi climatici, incidenti) anche se tal rischi possono essere attenuati da polizza assicurative.

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