TouchMenu – Opstart – approfondimento

Nello statuto il diritto di co-vendita

Lo statuto sociale di TouchMenu prevede all’art. 10 il diritto co-vendita. Si applica nel caso in cui i soci di controllo,  che detengono la maggioranza dei diritti di voto, dispongono di voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria, e decidano di cedere le proprie partecipazioni sociali trasferendo il controllo della società a terzi.
In tali casi, i soci di controllo dovranno assicurarsi che il cessionario delle loro partecipazioni sociali offra irrevocabilmente di acquistare per iscritto anche le partecipazioni sociali di tutti gli altri soci titolari del diritto di co-vendita, ad un prezzo unitario identico a quello offerto dall’acquirente ai soci di controllo stessi. Il diritto di co-vendita è riconosciuto a tempo indeterminato.
Lo statuto prevede sempre all’articolo 10, il diritto di “trascinamento” nel caso in cui i soci di controllo ricevano un’offerta di acquisto dell’intero capitale sociale della società, a condizione che il corrispettivo della cessione sia non inferiore a quello che spetterebbe al socio in caso di recesso.
In tal caso i soci di controllo avranno la facoltà di pretendere ed attivare (e, pertanto, i soci di minoranza avranno l’obbligo di procedere alla co-vendita) la co-vendita in trascinamento al terzo acquirente, ai medesimi termini e alle medesime condizioni offerti ai soci di controllo, di tutte le rispettive partecipazioni. Gli articoli in oggetto sono scaricabili dai documenti allegati in piattaforma.

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L’aggiornamento “culinario” del software

La quota societaria ceduta in caso di raggiungimento del target 1 è minimo del 4,762%, in caso di target 2 è massimo il 16,66%.
Jeco Srl che ha progettato e sviluppato TouchMenu, presentata come “un’innovativa apparecchiatura che permette mediante dotazioni hardware ed un software dedicato di digitalizzare, tradurre e rendere interattivi i menu dei ristoranti incrementandone la loro visibilità”. Il software dedicato si arricchisce nel tempo fino a coinvolgere anche il ristoratore, ed è stata creata anche una web app per fornire la traduzione del menù anche ai tavoli.

Vendite e database in aumento in 4 anni

Il marchio registrato nel 2018 “TouchMenu” ha aumentato – si legge nel business plan – in 4 anni vendite e database. La società Jeco nasce nel 2013, e per consentire ai clienti di acquistare prodotti con la formula del noleggio operativo, si appoggia alla società di locazione Grenke Srl di Milano.
La sigla ha costituito una partnership «Pica Rent» Snc dal 2017. In questa partnership al 50% vi sono Silvia Cascio, psicologa del lavoro, che svolge anche funzione amministrativa in Jeco srl, e Franca Pipitone, area tecnica; entrambe siciliane. Anche la sede operativa di Jeco è a Castellammare del Golfo (TP).

La partnership con un misterioso partner spagnolo

Dal 2018, con la partecipazione di un partner spagnolo, oggi procuratore speciale come si legge nel business plan. Ma dai documenti allegati,  nello statuto e verbale di variazione di capitale non viene specificato il nome e la provenienza del “partner spagnolo”.  La società punta al mercato iberico: al momento dichiara di essere  presente alle Canarie ed alle Baleari e in Italia a Sanremo, Padova, Roma e Catania. Il capitale nominale di TouchMenu è di 12.000 euro, di cui il 30% di Carlo Baronti e il 70% di Marco Baronti amministratore unico.

Un team eterogeneo, alla guida due diplomati

Il team è eterogeneo. Carlo Baronti, con un diploma di liceo scientifico, ricopre la Direzione generale mentre Marco Baronti, diploma di ragioneria, con esperienza nell’ambito commerciale di cui 5 anni presso Ibar srl, società di servizi e customer, è amministratore unico.
Gli altri, non profilati su Linkedin, sono Antonio Cascio, comunicazione, Agostino Messana, informatico Ios Developement, Sonia Chilelli, grafica.
Il fatturato – riferito nei documenti allegati – nel 2018 è di 101.000€. Per partecipare alla raccolta di equity a settembre 2019 vi è stato l’aumento di capitale con modifica dello statuto ed iscrizione nell’elenco delle PMI innovative.

I rischi del progetto e le cifre confrontabili

I rischi del progetto, oltre alla proiezione delle stime e dei ricavi esposte nel business plannon sono sostenuti da cifre realmente confrontabili, attengono anche al potenziale rischio di ingresso nel mercato di aziende simili che potrebbero effettuare un prodotto/servizio comparabile a quello proposto.
La limitata disponibilità economica potrebbe aggravarsi nei confronti di possibili competitorsdalle disponibilità economiche maggiori e in grado di immettere sul mercato prodotti/servizi ad un costo inferiore.
Potrebbero configurarsi costi elevati in termini di sviluppo, mantenimento e scalabilità del business maggiori di quelli inizialmente previsti e non sostenibili.
La società non ha ancora un modello di organizzazione, gestione e controllo interno e la sua assenza di esso esporrebbe l’Offerente al rischio di azioni che possano comunque riverberarsi anche sull’integrità economico-patrimoniale e finanziaria dell’Offerente.

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