Analisi Business Plan
Flority Fair è la prima società in Europa che propone un progetto aziendale che prevede la digitalizzazione del mercato dell’industria floreale.
La società propone in piattaforma due documenti con lo scopo di illustrare il progetto: Business Plan e Pitch Deck.
Entrambi risultano avere un discreto livello di comunicazione.
Per quanto riguarda il Business Plan, la società fornisce un documento approfondito e carico di informazioni. Con lo scopo di descrivere le tematiche di maggior interesse per eventuali futuri soci, il management della società ha previsto una serie di allegati documentali per le questioni di maggiore interesse ponendo un particolare accento sullo scenario competitivo, sia nazionale che internazionale, sulla composizione del mercato e sugli assunti utilizzati per la composizione delle proiezioni economiche.
Attraverso il Pitch Deck, invece, Flority Fair trasferisce in modo corretto e completo le informazioni qualitative e di business utili agli investitori per comprendere il modello su cui si baseranno le fonti di ricavo oltre a comunicare chiaramente la mission aziendale.
Analisi di mercato e competitor
Il contesto in cui opera la società viene analizzato in modo molto approfondito.
Flority Fair, con la sua innovativa piattaforma, si affaccia in un settore che negli ultimi anni ha subito un’enorme crescita nel volume di affari: l’e-commerce.
Si tratta della prima piattaforma che si propone di offrire delivery floreale e non solo, che intende posizionarsi in questo settore.
I dati forniti in presentazione illustrano, in generale, una situazione di forte crescita trasversale del settore delle vendite on-line. Si parla infatti di un mercato che nel 2017 (ultimo anno preso in analisi), una crescita a livello globale del 23% rispetto all’anno precedente, arrivando a valori pari a 2.300 miliardi. Si stima una crescita tale per cui nel 2021 il valore dell’intero settore supererà i 4.400 miliardi.
Sempre nel 2017, sul territorio nazionale, il settore ha generato valore per oltre 35 miliardi di euro.
Il management propone una panoramica del mercato florovivaistico che nel mondo ha un valore di circa 65 miliardi di euro, di cui circa il 30% (19 miliardi di euro) in Europa.
In Italia il settore produce oltre 2,5 miliardi di euro (1,2 miliardi relativi ai fiori) di fatturato, guadagnando circa il 13% del valore dell’intero continente europeo. I dati presentati sono sempre relativi al 2017.
La società ha effettuato anche un’approfondita analisi dei dati relativi all’ import/export nazionale, coerentemente con l’idea di sviluppare un mercato quasi a Km 0, che rispecchia valori in crescita in entrambi i mercati. Per l’import di fiori e piante dal 2014 al 2017 si registra un CAGR del 4,3%, differentemente l’export si attesta su valori più contenuti pari all’1%.
Anche per quanto riguarda i comperitor, la società propone in allegato una approfondita analisi del contesto in cui intende posizionarsi.
Sono presi in considerazione gli operatori seguendo lo schema sottostante:
- Operatori Online Nazionali;
- Operatori Online Europei;
- Operatori Online Global.
Dei 6 competitor nazionali individuati, viene offerta una piccola panoramica economica (fatturato ed EBITDA), ma la cosa che interessa maggiormente è l’individuazione delle differenze relative all’offerta rispetto a quanto accade in Flority Fair.
Vengono poi, trasmesse informazioni sui round di investimento per diverse operazioni che hanno interessato società che operano nello stesso settore, trasmettendo valori di finanziamento, dal 2013 al 2016, che variano dai 9.000.000€ raccolti da Colvir, ai quasi 44.000.000€ The Bouqs co.
Quasi la totalità dei player analizzati non offre una vendita online diretta dei prodotti florovivaistici, offrendo un ottimo gap competitivo estremamente rilevante per la società.
Business Model e strategia di sviluppo
Flority Fair, attraverso un approccio fortemente orientato alla digitalizzazione, porta innovazione nel settore, uno dei pochi non interessato dalla “rivoluzione” e-commerce.
La principale caratteristica del business model della società riguarda la disintermediazione nella filiera che va dal produttore all’acquirente finale.
Infatti, come specificato nei documenti, a differenza dei competitor già presenti sul mercato la società propone uno schema più diretto. Ciò nasce sicuramente da un’esigenza di tipo economico (60/70% di riduzione dei costi), passando ad una filiera produttiva che prevede il contatto diretto tra i floricoltori italiani ed il consumatore, effettuando consegne in 24 ore dall’ordine.
Nel Business Plan viene chiarificato in modo completo ed accurato il modello di ricavi che la società intende adottare. Nello specifico sono previste 4 principali business units:
- Abbonamenti – Servizio ideato per la consegna di fiori freschi stagionali con cadenza fissa (settimanale, mensile, ecc).
- Canone periodico stimato 30/40€
- Consegna di bouquets di fiori personalizzabili con innovativo packaging per mantenere la freschezza durante la consegna in tutta Italia.
- Scontrino medio previsto di 20€
- Prodotti stabilizzati italiani – Fiori, piante e giardini verticali che durano anni senza manutenzione grazie ad un innovativo trattamento che ne preserva l’aspetto.
- Spesa media prevista 150/200€
- Matrimoni ed eventi – Segmento in cui si generano più ricavi, ancora totalmente assente dalla vendita online
- Spesa media prevista 1.700/2.000€
Il management della società si focalizza anche su di una strategia futura di sviluppo.
Nello specifico è delineata la volontà della società di investire nelle linee di business maggiormente profittevoli.
Durante i prossimi tre anni la società aumenterà il volume di affari dei prodotti stabilizzati e il numero di abbonamenti, passando rispettivamente dal 16% dal 24% e dal 46% al 58%.
Anche dal punto di vista della crescita territoriale la società prevede di arricchire la propria clientela al di fuori del Lazio, che al momento rappresenta il 75% del totale, passando ad un impatto delle altre regioni di circa il 60% riducendo la quota della regione di origine del 35%.
I piani per lo sviluppo di questa crescita geografica sono coerenti con la previsione di Flority Fair di stabilire altri 2 HUB logistici (oltre quello presente a Roma).
Ultimo punto previsionale per la crescita societaria è la volontà espressa dal management di acquisire una società produttrice di stabilizzanti per integrare maggiormente la filiera produttiva, evitando di incorrere in qualsiasi rischio relativo a fornitori esterni.
Analisi economica e capitale raccolto
Nella presentazione del piano la società comunica con trasparenza gli assunti che hanno portato alla determinazione dei risultati prospettici illustrati.
Un alto grado di specificità è ritrovato anche nell’analisi dei costi che la società sosterrà nei prossimi tre anni, analizzando l’incidenza per le specifiche aree di business, comunicando una grade trasparenza a chi ha interesse ad investire nella società.
Flority Fair presenta le proiezioni economiche del business nei prossimi tre anni, differenziando le previsioni a seconda che la società raggiunga cifre più vicine al Soft o Hard Cap.
Soft – Cap (50.000€)
Viene prevista una crescita meno sostenuta, con un fatturato al primo anno di 66.000€ ed un EBITDA negativo per oltre 110.000€. Durante il secondo anno di piano, i ricavi aumenteranno del 73% rispetto all’anno precedente attestandosi su valori di oltre 115.000€.
Solo durante il terzo anno di attività, coerentemente con la previsione di una società maggiormente strutturata, viene presentato un EBITDA positivo anche se di poco (circa 6.000€). La crescita nei tre anni prevede un CAGR sui ricavi di poco superiore al 90%.
Nel caso la società arrivi a raccogliere cifre vicine all’Soft – Cap, il capitale verrà investito esclusivamente in risorse umane (70%) e in spese relative a marketing e comunicazione (30%).
Hard – Cap (400.000€)
Nel primo anno di piano, la società prevede livelli di fatturato che superano di poco i 110.000€, con un EBITDA negativo per circa 180.000€.
La crescita del fatturato stimato tra il primo ed il secondo anno è superiore al 200%, passando ad un totale di 350.000€.
Durante il terzo anno, quando la società avrà attuato tutte le operazioni di sviluppo previste, i ricavi cresceranno di oltre il 165% rispetto all’anno precedente (963.399€) supereranno la totalità dei costi sostenuti portando ad un EBITDA positivo per oltre 250.000€.
Nel caso la società raccolga cifre vicine all’Hard – Cap, il capitale verrà investito in Capex (26%), risorse umane(24%), COGS(14%), marketing e comunicazione(11%) e in spese generali ed amministrative(25).
Purtroppo nei documenti non viene fornita un’indicazione specifica sulle intenzioni della società sull’eventuale exit strategy per i nuovi investitori.
Anche il calcolo della valutazione Pre – Money, pari a 1.200.000€ non viene esplicitato in nessun documento analizzato.
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