Posh Wash: Analisi del business plan
Posh Wash è una start up innovativa che offre servizi di lavaggio, asciugatura, stiro e sanificazione proponendo un concept di lavanderia 2.0.
La società vuole posizionarsi come “game changer” con servizi automatizzati caratterizzati da strumenti innovativi hi-tech ed a basso impatti tecnologico. La forza principale di PoshWash risiede nelle attrezzature industriali. Queste permettono l’efficientamento energetico per la società che quindi sostiene costi più contenuti per le utenze e per i clienti che ricevono un servizio migliore in termini di resa.
La documentazione risulta sufficientemente adeguata. Alcuni temi vengono trattati più superficialmente, non approfondendo per esempio lo scenario competitivo e di mercato. Tali informazioni, seppur in modo non approfondito sono nei box messi a disposizione dalla piattaforma.
Il mercato di riferimento e l’analisi dei competitor
Gli argomenti in questo paragrafo sono reperibili nei box messi a disposizione dalla piattaforma e non nella presentazione aziendale.
PoshWash si posiziona nel mercato delle lavanderie ad acqua o a secco, con un fatturato di settore globale di circa 61 miliardi di dollari, con crescista stimata 2019 – 2023 di circa 13.75 miliardi con un CAGR di quasi il 5% nei tre anni. Nello specifico le lavanderie automatiche rappresentano il 7% del fatturato totale con un ammontare pari a oltre i 4 miliardi di dollari annui ed una crescita stimata tra il 2021 e il 2026 del 2,4%.
La società individua come principale concorrente Lavapiù, capace di fornire un servizio di elevata qualità.
Altro player in Europa è la statunitense Speed Queen. Il business model è simile a quello di Posh Wash, ma meno attento all’estetica e alla selezione dei macchinari, meno performanti rispetto a quelli di Posh Wash.
Altra categoria di competitors sono le lavanderie con marchi minori, di solito utilizzatrici di macchinari ri-brandizzati provenienti dall’est Europa o dall’Asia. Nel box non ci sono esempi di questi competitors.
La società individua poi come target i consumatori “che intendono lavare in poco tempo dei carichi di biancheria e indumenti anche importanti. Dunque, non solo chi non può acquistare una lavatrice, ma anche chi vuole in pochi minuti lavare una grande quantità di bucato della famiglia, piumoni, indumenti da calcio, asciugamani o tovaglie, lenzuola (piccole palestre, parrucchieri, BnB), indumenti per animali (cucce, coperte)”.
Business Model e previsioni di sviluppo
Posh Wash è una lavanderia automatica. Con i propri servizi intende costruire una offerta innovativa, di qualità assoluta, con la massima economicità di gestione. La società con la sua struttura si è posta l’obiettivo di elevare le lavanderie self-service ad un livello di qualità superiore che sul nostro territorio nazionale non esiste ancora.
Il business model della società si caratterizza per un’elevata semplicità gestionale ed economica dettata da differenti fattori:
- Nessun impiego/assunzione di manodopera;
- Nessun problema relativo alla fatturazione differita (gli incassi sono praticamente anticipati;
- Minima burocrazia fiscale (non vi è l’emissione di scontrini);
- Basso rischio di business (attività e/o macchinari possono essere rivenduti sul mercato).
Posh Wash individua ed illustra in modo molto chiaro quelli che sono i vantaggi vincenti dei propri servizi di lavaggio, asciugatura e stiratura, nonché di sanificazione:
- Nelle lavanderie saranno impiegati i nuovi macchinari Mentasti M19 Regenera (brevetto internazionale) in grado di asciugare e allo stesso tempo sanificare al 99,9% tutti i capi da batteri e virus ed inattivare, tra gli altri, il SARS CoV-2. L’utilizzo dei macchinari è concesso in via esclusiva a PoshWash.
- Le lavatrici erogano fino a 5 differenti saponi (anziché i 3 utilizzati normalmente dalla concorrenza) per ottenere un eccezionale risultato di lavaggio.
- Gli essiccatori funzionano con un innovativo recuperatore di calore che consente una bassa potenza installata (eliminando le limitazioni di apertura in certe location) e un risparmio energetico operativo di oltre il 50%.
La società, inoltre, ha le idee chiare relativamente per la strategia di crescita da adottare per il futuro sintetizzando così le prospettive della società: “Lo sviluppo dell’iniziativa avverrà mediante l’apertura di punti vendita diretti (circa 1 negozio al mese) che genereranno ricavi diretti. Al contempo verranno aperti negozi indiretti (imprenditori che sceglieranno di aprire un punto vendita nella loro città) a cui verrà venduto il format del negozio chiavi in mano (i macchinari, gli ausiliari e gli arredi) e successivamente tutti i servizi e prodotti consumabili per il funzionamento dell’attività. Le aperture saranno nel Nord Italia e successivamente su tutto il territorio nazionale. Contemporaneamente, si creeranno i primi negozi Flagship in primarie città dell’Est Europa, giudicata da tutti gli addetti ai lavori come il mercato “booming” del futuro”.
L’impegno del management andrà verso di un’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di ideare la prima lavanderia self-service a controllo remoto. Sono previsti sistemi di prenotazione e pagamento innovativi e l’inserimento di nanotecnologie e di sistemi di riscaldamento «ibridi» nei processi di asciugatura.
Analisi business plan e destinazione del capitale raccolto
La società non presenta un documento per la descrizione dello sviluppo economico del progetto. Aggiunge le previsioni finanziarie della società nella presentazione aziendale.
Nelle slide del business plan la società mostra l’evoluzione del conto economico previsionale per i prossimi 4 anni, con indicazioni di massima sugli assunti alla base di determinate proiezioni. Tra questi, le attività dirette da aprire, i contratti di franchising previsti per i prossimi anni ed una stima sui servizi aggiuntivi venduti nei prossimi anni, rendendo dunque possibile comprendere le incidenze delle differenti linee di ricavi sul fatturato totale.
La società mostra un fatturato atteso per la fine del primo anno di circa 1.020.000€ attestando rispettivamente Primo Margine ed EBITDA al 36% e 5% del fatturato. La crescita prevista nei 4 anni vede il fatturato crescere del 38% raggiungendo al quarto anno quasi 3.700.000€. L’EBITDA della società risulta positivo fin dal primo anno di piano con una crescita stimata nello stesso periodo di circa il 110%, raggiungendo 925.000€ nell’ultimo anno attestando l’EBITDA Margin al 25%.
Tale crescita sarà sostenibile anche grazie ai fondi recepiti dal round di equity crowdfunding in corso e la società specifica l’utilizzo dei fondi recepiti, facendo distinzione a seconda che le cifre raccolte saranno più vicine al Soft – Cap (400.000€) o all’Hard – Cap (1.200.000€).
Nello specifico la società ha deciso di destinare l’85% all’apertura, oltre ai 6 già esistenti di 10 nuovi punti vendita diretti nel caso raggiunga cifre più vicine al limite inferiore, 20 se invece raggiungesse cifre più prossime al limite superiore. Il restante capitale (15%) verrà utilizzato per Ricerca e Sviluppo, Marketing ed Opex.
Purtroppo non è presente una spiegazione analitica dei metodi utilizzati per la determinazione della valutazione Pre – Money offerta ai potenziali investitori (2.500.000€).