Botel Diffuso dei Laghi: l’intervista a Gaetano Gucciardo, fondatore

Gaetano Gucciardo “nasce” professionalmente come progettista architettonico; fin dall’inizio (anni ’90) ha perseguito la sostenibilità degli impatti, ma non lo ha mai soddisfatto completamente; sostenibile vuol dire verificare se l’antropizzazione è in qualche modo sostenuta dal “sistema naturale”; quindi è un compromesso, comunque una alterazione. L’idea del Botel ha voluto estremizzare questo concetto spingendosi oltre e cioè verso la “reversibilità” affermando che la vera sostenibilità risiede nella possibilità di rendere reversibile una alterazione. Concetto destabilizzante rispetto la nostra idea di sicurezza e permanenza delle nostre abitazioni.

La campagna di raccolta fondi di Botel Diffuso dei Laghi – Startup Innovativa è stata effettuata nel 2020 su Opstart.

Quando e come è nata l’idea del vostro prodotto/servizio?

Nel 2016 abbiamo deciso di dare una risposta ad una domanda che ci ponevamo da anni: come minimizzare gli impatti antropici dell’abitare.

Perché hai scelto per la tua azienda il finanziamento tramite l’equity crowdfunding?

La genesi del progetto comprende una importante componente di sostenibilità sociale; abbiamo quindi avuto l’ambizione di coinvolgere la società civile considerandola un importante stakeholder e al fine di potenziare il messaggio.

Quali sono le principali criticità che hai incontrato durante il processo di elaborazione e di raccolta della campagna?

La campagna non ha un avuto un closing vuoi per la preoccupazione pandemica vuoi per la complessità del messaggio; la stessa comunicazione è risultata essere carente.

Il team della società è ancora quello originale? Ci sono state nuove entrate o qualcuno è uscito?

Il team è rimasto invariato: la spinta motivazionale è molto profonda.

Il progetto sta continuando oppure è terminato, come sta andando?

Il progetto continua su due fronti: il primo fronte è la divulgazione dei concetti, che stanno alla base, attraverso canali accademici e di policy territoriale; il secondo e’ quello della ricerca di investitori che abbiano la capacità di aprirsi ai nuovi paradigmi che si profilano nel mondo del turismo esperienziale e sostenibile.

Come interagisci con i tuoi investitori, quali feedback hai da loro?

I miei “investitori”, ad oggi, sono i fornitori che hanno operato in parziale work for equity; i loro feedback sono assolutamente positivi e ci chiedono con convinzione di andare avanti nel progetto.
Ripeteresti l’esperienza del crowdfunding?
Alla luce di quest’esperienza negativa, oggi saprei quali attività necessitano di più attenzione per massimizzare le opportunità di successo della campagna.