Gioielleria italiana srl: l’intervista a Francesco Mangini, fondatore della start up

Francesco Mangini nasce a Genova nel 1985 ed opera da 12 anni nel settore della gioielleria preziosa. Ha ricoperto diversi ruoli in questi anni lavorando prima come agente poi come direttore commerciale e, da 5 anni come imprenditore e consulente. Nel 2019 decide di creare una innovazione nel processo produttivo e distributivo della gioielleria preziosa e coinvolge altri 3 soci fondatori per lanciare la start up innovativa Gioielleria Italiana.

La campagna di raccolta fondi è stata effettuata nel 2020 da 200Crowd.

Quando e come è nata l’idea del vostro prodotto/servizio?

Il settore della gioielleria preziosa operava con sistemi poco digitali e offriva un servizio poco lungimirante per il gioielliere che ha sempre ricoperto il ruolo di rivenditore di gioielli a marchio di terzi. Da sempre le aziende che distribuiscono un gioiello prezioso al gioielliere si affidano alla produzione presso laboratori terzisti a Valenza e lo stesso gioiello è venduto con diversi marchi. Queste etichette sono concentrate su pochi modelli classici che coprono l’80% delle vendite di gioielleria preziosa. Ad eccezione dei famosi brand internazionali della gioielleria gli altri marchi non hanno mai fatto operazioni di marketing per farsi conoscere e veicolare i consumatori in gioielleria. Non hanno inoltre investito nel design perché intanto la maggior parte delle richieste ricade tutt’ oggi su linee classiche. Secondo una ricerca condotta da Euromonitor quando un consumatore deve comprare un gioiello prezioso si rivolge al gioielliere di fiducia nel 90% dei casi. Il gioielliere negli anni ha commesso l’errore strategico di consigliare al suo cliente un gioiello con un marchio sconosciuto dal consumatore e che non dava alcun valore aggiunto al prezioso. Ha trasferito la sia fiducia ad un terzo esterno alla sua azienda. La nostra innovazione ha 2 capisaldi 1)Fornire al gioielliere un migliore rapporto qualità prezzo mediamente del 30% rispetto ai tradizionali canali di acquisto. Questo è possibile perché accorciamo e digitalizziamo la filiera connettendo direttamente il gioielliere con i terzisti, i reali produttori del gioiello 2)Far configurare il gioiello a ciascun gioielliere tramite un configuratore virtuale in cui si possono decidere tutte le caratteristiche del prezioso. Questo gioiello sarà realizzato esclusivamente a marchio del gioielliere che potrà così fidelizzare il suo consumatore vendendogli il suo gioiello e non quello di un marchio che si potrebbe trovare online o da un competitor.

Perché hai scelto per la tua azienda il finanziamento tramite l’equity crowdfunding?

Per coinvolgere in Gioielleria Italiana il più grande network di gioiellieri in Europa come soci di una impresa.

Quali sono le principali criticità che hai incontrato durante il processo di elaborazione e di raccolta della campagna?

Lo scarso supporto a livello comunicativo fornito dalla piattaforma di crowdfunding e il poco capitale proveniente dalla crowd (meno del 5% della raccolta).

Il team della società è ancora quello originale? Ci sono state nuove entrate o qualcuno è uscito?

Abbiamo coinvolto nuove risorse e ne coinvolgeremo molte altre nel 2021.

Il progetto sta continuando oppure è terminato, come sta andando?

Il progetto è in forte crescita e punta a quadruplicare il fatturato nel 2021.

Come interagisci con i tuoi investitori, quali feedback hai da loro? 

Ci sono 3 tipi di investitori con cui siamo entrati in contatto ad oggi. I gioiellieri con cui condividiamo l’ambizione di cambiare il nostro settore. Gli investitori provenienti dalla crowd che spesso sono inesperti a hanno bisogno di raccogliere informazioni di carattere generale Gli investitori professionali o i fondi di investimento che vorrebbero negoziare condizioni di favore in cambio di capitali importanti. Quando si crea una start up per metà del tempo si parla del lavoro che la start up fa e per l’altra metà di investimenti e raccolta di capitali. Anche questo è un aspetto stimolante e differenziante rispetto a fare impresa in maniera tradizionale

Ripeteresti l’esperienza del crowdfunding?

Si, senza dubbio. La scelta della piattaforma è molto importante.