Equity Crowdfunding e investitori privati: come funziona?

L’equity crowdfunding è una sottocategoria del crowdfunding, con cui investitori privati, imprese e investitori qualificati possono finanziare start-up e PMI attraverso specifiche piattaforme autorizzate dalla Consob, la Commissione nazionale per le Società e la Borsa. In cambio del finanziamento, gli investitori ricevono quote del capitale della società e quindi ne diventano soci.

Gli investitori devono avere determinate caratteristiche e requisiti per poter finanziare le imprese tramite l’equity crowdfunding. Delle varie tipologie di investitori, quelli privati sono in Italia la maggioranza, perché possono partecipare al successo di progetti in cui credono con importi minimi, e perché le procedure sono semplici, rapide e trasparenti grazie al fatto che le campagne di equity crowdfunding si svolgono online.

Che cosa sono le piattaforme abilitate di equity crowdfunding?

In Italia le piattaforme che mettono in contatto i finanziatori e le imprese grazie all’equity crowdfunding sono regolamentate dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221 del 17 dicembre 2012 e sono vigilate dalla Consob. In base a questa legge, i soggetti autorizzati a gestire i portali di online di equity crowdfunding sono iscritti in un registro e comprendono sia gli enti autorizzati specificamente dalla Consob che le banche e le imprese di investimento.

Il registro è suddiviso in due sezioni: la sezione ordinaria e la sezione speciale.

I requisiti delle piattaforme autorizzate dalla Consob

La sezione ordinaria comprende i soggetti autorizzati dalla Consob in base a determinati requisiti:

  • Devono essere società di capitali;
  • I soci di controllo e quelli che si occupano dell’amministrazione e del controllo devono avere requisiti di onorabilità e di professionalità;
  • È necessaria una relazione sull’attività di impresa e sulla struttura organizzativa, che deve seguire le indicazioni allegate al Regolamento del registro.

La sezione speciale comprende i gestori di diritto: banche e imprese di investimento autorizzate alla prestazione dei relativi servizi di investimento che hanno comunicato alla Consob lo svolgimento della gestione di portali di equity crowdfunding.

Finanziatori privati: come funziona il processo di investimento?

L’investimento da parte dei soggetti privati nell’equity crowdfunding inizia con l’iscrizione a una delle piattaforme che se ne occupano. L’elenco dei gestori autorizzati dalla Consob si trova qui.

L’iscrizione al portale

L’iscrizione avviene registrandosi al portale con una e-mail e una password, e si convalida cliccando sul link che si riceve nella casella di posta elettronica.

La scelta della campagna a cui contribuire e invio dei documenti

Dopo aver convalidato la propria iscrizione con il link si accede ad una pagina personale con il proprio profilo.
In questa sezione si possono completare i propri dati anagrafici e di contatto. In questa fase, sulla maggior parte delle piattaforme è già possibile scorrere le campagne di equity sulla home page del portale, e dopo aver scelto quella da finanziare tramite un apposito pulsante (ad esempio “investi”, “partecipa”, “scopri”) spesso è richiesto di inviare la scansione fronte retro di un documento di riconoscimento e del codice fiscale per verificare l’identità.

I documenti della campagna

È possibile scaricare o visionare sul portale tutti i documenti aziendali allegati alla campagna di equity crowdfunding prescelta, dalla presentazione aziendale del progetto tramite pitch e video fino al business plan e documenti aziendali, come lo statuto e la visura camerale della società che chiede il finanziamento. Questi documenti, insieme ai dati che indicano il rimborso previsto (equity), sono basilari per valutare l’affidabilità del progetto e per decidere l’acquisto del capitarle di rischio.

Il questionario MiFID

Dopo aver scelto la campagna su cui investire è necessario compilare il questionario previsto dal regolamento Consob che segue le indicazioni della MiFID, una direttiva europea del 2007 sui mercati degli strumenti finanziari, che ha tra i suoi obiettivi la tutela degli investitori in base al loro diverso grado di esperienza e di conoscenza di strumenti finanziari.
In base a questa direttiva, i portali di equity crowdfunding devono agire in modo equo, onesto e più professionale possibile, fornire alle informazioni chiare e tenere conto della situazione individuale del singolo cliente.
L’obiettivo del questionario è la valutazione della conoscenza degli strumenti finanziari con cui si decide di investire e dei rischi connessi, tra cui la perdita del capitale investito.

Il contenuto del questionario

La compilazione del questionario è obbligatoria per gli investitori di campagne di equity crowdfunding e prevede l’assegnazione di un punteggio crescente in base alla correttezza delle risposte fornite, ma non preclude l’investimento tramite equity crowdfunding.
Il punteggio minimo per valutare l’appropriatezza dell’investimento è 35/50.

Le informazioni comprendono la professione, in particolare se legata o meno al settore finanziario, il livello di istruzione e la conoscenza e l’utilizzo, attuale o in precedenza, dei principali strumenti finanziari, ad esempio azioni, fondi, titoli di mercato, derivati, titoli idi stato. È richiesto inoltre l’eventuale ammontare e la frequenza delle operazioni in strumenti finanziari effettuate nell’ultimo anno.

Che cosa succede dopo il questionario?

Gli investitori privati possono procedere con l’investimento anche se il questionario non è andato a buon fine. Dopo aver scelto il progetto su cui investire e confermato l’importo sarà possibile effettuare un bonifico sul conto corrente vincolato della società scelta.
Dopo l’invio del bonifico i soggetti privati diventano ufficialmente investitori, ma bisogna attendere la chiusura della campagna e/o il raggiungimento dell’obiettivo minimo previsto per il finanziamento (in base alla tipologia di campagna) e l’aggiornamento della visura camerale aziendale, che reca i nuovi soci, per diventare soci a dell’impresa a tutti gli effetti.