Piattaforme e codici NACE: CrowdfundMe

Piattaforme e codici NACE: quali sono quelli più rappresentati su CrowdFundMe?

I dati raccolti da Favilla, la Start up che raccoglie ed elabora dati delle campagne di equity crowdfunding dalle principali piattaforme di tutto il mondo, fotografano la situazione dei settori aziendali più rappresentati dalle campagne di equity crowdfunding proposte dalle piattaforme italiane. Tra queste vi è CrowdFundMe, una delle piattaforme di crowdfunding più importanti a livello nazionale.

I codici NACE

Nello specifico, Favilla ha raggruppato le aziende presenti sulla piattaforma in base al codice NACE. Si tratta della classificazione statistica delle attività economiche nelle Comunità europee, nata nel 1970 e definita dall’Eurostat come il sistema di classificazione generale utilizzato per sistematizzare ed uniformare le definizioni delle attività economiche e industriali negli stati che fanno parte dell’Unione europea. In Italia, tramite un’apposita tabella di conversione formulata dall’ISTAT, sono rappresentati dai codici ATECO. Per ciascun codice NACE è presente una lettera, che rappresenta la macrocategoria, e delle cifre, che ne rappresentano le sottocagorie.

Informazione comunicazione ai primi posti, attività amministrative e servizi di supporto fanalini di coda

Servizi di informazione e comunicazione, attività professionali, scientifiche e tecniche, attività manifatturiere, commercio all’ingrosso e al dettaglio. Questi i settori aziendali più rappresentati dalle campagne presenti su CrowdFundMe da quando è iniziata l’attività della piattaforma e la pubblicazione delle raccolte fondi delle Pmi e Start up italiane.
Ecco le percentuali:

Al primo posto, con 55 presenze e il 37.7%, su CrowdFundMe si trovano le imprese di informazione e comunicazione. Questa macrocategoria comprende attività editoriali, attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore, attività di programmazione e trasmissione, telecomunicazioni programmazione, consulenza informatica e attività connesse e attività dei servizi d’informazione.

Al secondo posto, con 28 presenze e una quota del 19,2%, si trovano le attività professionali, scientifiche e tecniche. Definite come attività specializzate, richiedono un alto grado di formazione e mettono a disposizione degli utenti conoscenze e competenze specialistiche. Sono suddivise in attività legali e contabilità, attività di sedi centrali; consulenza gestionale, attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi e analisi tecniche, ricerca scientifica e sviluppo, pubblicità e ricerche di mercato, servizi veterinari.

Al terzo posto, con un totale di 23 e una quota del 15.8%, si trovano le attività manifatturiere.  una macrocategoria molto ampia che comprende la trasformazione delle materie prime in nuovi prodotti, così come l’assemblaggio delle parti componenti i prodotti fabbricati.

Il quarto posto, con 19 presenze e una percentuale del 13%, è occupato dalla categoria che comprende il commercio all’ingrosso e al dettaglio e la riparazione di autoveicoli e motocicli.

Agli ultimi posti, poco rappresentate dalle campagne di crowdfunding, si collocano i settori legati alle attività finanziarie e assicurative e quelle immobiliari.
Segno che forse in Italia i ricorso a forme di finanziamento alternative ai canali tradizionali per le assicurazioni e i servizi immobiliari è ancora in fase di sviluppo.